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Quello che alle 10 di mattina era un tavolo da lavoro ordinato, un colpo d’occhio geometrico di cartelline blu e matite azzurre su un fondo screziato di grigio, alla fine del workshop era una grande scrivania su cui appunti e schemi di piani editoriali si confondevano in un bellissimo caos di creatività, nozioni nuove e spunti da mettere subito in pratica.

 

Intorno a quella scrivania ho avuto il piacere di confrontarmi con professionisti, imprenditori e studenti nel workshop dedicato a Sveglia la tua comunicazione, che si è tenuto la mattina di venerdì 15 settembre, ospite del CUBE Suite Coworking, nel calendario della prima edizione della Rome Future Week.

L’obiettivo del worskshop era quello di condensare in una mattinata il senso e molte delle informazioni pratiche di Sveglia la tua comunicazione, il percorso per professionisti e piccoli imprenditori che ho messo a punto da qualche mese. Un percorso per (ri)scoprire i punti di forza propri e del proprio lavoro, costruire un’immagine felice e coerente e imparare a raccontarla con i giusti tempi e attraverso i canali più adatti.

 

 

INSEGNARE PER IMPARARE- L’esperienza è stata proprio quella che desideravo: uno scambio continuo ed estremamente stimolante. E io per prima ha imparato molto, perché ho avuto la fortuna di ospitare partecipanti pieni di entusiasmo, curiosità e proposte.

Ho ricordato con un po’ di nostalgia lo slancio della laureanda in comunicazione incerta sul proprio futuro professionale ma piena di voglia di imparare, e ammirato il desiderio di mettersi in gioco della professionista che ha deciso di riprendere gli studi dopo molti anni nel mondo del lavoro.

Ho condiviso la voglia di aggiornamento dei professionisti e consulenti miei coetanei, alla costante ricerca della propria strada e dello stile per raccontarla al meglio, con l’obiettivo principale di costruire una professione che abbia un impatto profondo sulla vita dei propri clienti.

Ho provato un po’ di sana invidia per un imprenditore che- nonostante abbia per sua stessa ammissione raggiunto l’età della pensione- ama il suo lavoro al punto di non pensare minimamente di smettere; e anzi, continua a formarsi e a interessarsi di temi che (ancora) non conosce.

 

E se alla fine ciascuno di loro ha avuto la possibilità di tornare a casa con nozioni, metodologie e trucchi che non conosceva, quello che sicuramente non mancava a nessuno era la motivazione profonda per seguire le proprie passioni e farle diventare il centro del proprio lavoro. Ed è stato davvero emozionante scoprire che avevano già chiaro quello che li fa alzare la mattina, e che il mio contributo possa servire a farlo venire alla luce.